Primi Passi della Fotografia
Nel lontano 1839 il francese L.J. Mandè Daguerre perfezionò il primo procedimento fotografico per il quale l'immagine appariva impressa su costose lastre di rame e mercurio, sensibili alla luce e utilizzabili una sola volta. Si trattava del cosiddetto dagherrotipo per mezzo del quale l'immagine si formava definitivamente solo dopo una ventina di minuti.
La fotografia ebbe rapidi e concreti sviluppi e nel 1900 nacque la prima macchina fotografica portatile commercializzata a un dollaro negli Stati Uniti. Da questo momento in poi la fotografia acquisì un peso rilevante nella vita dell'uomo che la considerava un piacevole hobby.
Se, infatti, prima di allora la fotografia costituiva un'attività particolarmente costosa e dispendiosa, grazie a questa invenzione essa potè imporsi con grande riscontro da parte del pubblico.
Fu l'americano G. Eastman a ridurne i costi avvalendosi della produzione di massa nella personale industria di New York.
Ma uno sviluppo maggiore della fotografia coincise con la nascita, nel 1914, della macchina fotografica da trentacinque millimetri. Si poteva maneggiare un apparecchio più compatto e trasportabile con facilità senza alcun bisogno di sostegno.
Fu poi il momento delle nuove pellicole e delle attuali macchine fotografiche digitali, vero e proprio successo nel campo della fotografia moderna.